Visti da vicino (2004-2014)

Nel 2004 ho proposto alla direzione del Festival Bergamo Film Meeting l’inserimento di una sezione per il cinema documentario “Visti da vicino”. Mi sono occupato della selezione dei titoli, della preparazione delle proiezioni, delle schede per il catalogo e ho gestito le Q&A con i registi ospiti. Dopo i primi anni di “riscaldamento, la sezione ha acquisito importanza, quando ho lasciato il Festival a causa del sovrapporsi di impegni, nel 2015, la sezione era la più seguita, insieme alla storica sezione “Concorso”.

Visti da vicino (dalla mia presentazione per l’edizione 2014, l’ultima che ho curato):
«Scrivere, quando è fatto a dovere, non è che un altro nome per conversare e il più sincero omaggio che si possa fare all’intelligenza del lettore è di spartire il lavoro in due, amichevolmente, e lasciare ch’egli inventi la sua parte». Così Laurence Sterne all’interno del suo capolavoro Tristram Shandy. L’affermazione funziona perfettamente anche per quanto riguarda la selezione dei film di questa rassegna. Le “conversazioni” avvengono fra gli autori e i soggetti ripresi, fra gli autori e gli spettatori, fra i soggetti ripresi e gli spettatori, in un continuo rimando di suggestioni cinematografiche, di coinvolgimenti personali e intime rivelazioni, discretamente esposte. In questo senso la definizione del documentario come “cinema della realtà” si rivela riduttiva: la dimensione cinematografica, l’inattesa chimica dell’incontro, richiesto, forzato, improvviso, ci parlano di contatti unici, percepiamo sottili scariche elettriche irripetibili, cercate, volute ma non create. La rassegna presenta quindici titoli, tra le moltissime produzioni “documentarie”, spesso di grande qualità, che continueremo a proporre durante l’anno. Come dire: le conversazioni continuano…

Visti da vicino (dalla presentazione sul sito del Festival): Film documentari nei quali lo sguardo curioso e attento del regista si addentra senza remore nel vivo della realtà, dimostrandosi capace di cogliere e sintetizzare il visibile e l’invisibile, di raccontare un tema, un luogo, un personaggio “da vicino”, con intensità e partecipazione.
(Frame da The Road, a Story of Life and Death di Marc Isaacs, Inghilterra 2013)