Beppe Chierichetti, attore
(80′, 2025)
Proiezioni in anteprima 30 maggio e 8 giugno 2025 presso la Sala “Renzo Vescovi” del Teatro tascabile di Bergamo all’interno della rassegna “L’età forte”.
Sinossi
Frammenti di vita di Beppe Chierichetti, attore del Teatro tascabile di Bergamo. Gli inizi nelle Marche, l’arrivo a Milano, il calcio, le amicizie, la laurea in ingegneria chimica, la scelta del teatro contro i desideri della famiglia, l’incontro con Renzo Vescovi e il TTB, il teatro di parola, il terzo teatro, il teatro di strada e l’acrobatica, la musica tradizionale, l’incontro con l’India alla fine degli anni Settanta: il Kathakali, poi l’Opera cinese. Attraverso le voci degli amici e i filmati d’archivio il film apre qualche piccolo sipario su cinquant’anni dedicati al teatro da un uomo con un carattere difficile, rigoroso e severo e allo stesso tempo vivace, solare e a tratti giullaresco. Un uomo imprendibile.
Un film di Alberto Valtellina con Beppe Chierichetti, Sandro Lombardi, Massimo Chierichetti, Gedeone Tonoli, Roberta Carreri, Maurizio Buscarino, Caterina Scotti, Luigia Calcaterra, Tiziana Barbiero, Mirella Schino, Else Marie Laukvik, Kalamandalam John, Marta Suardi, Clara Rigoletti, Ruben Manenti, Alessandro Rigoletti.
Riprese e montaggio Alberto Valtellina. Materiali d’archivio: Archivi Teatro tascabile di Bergamo, Cinescatti – Fondo Andreina Moretti, Claudio Coloberti.
Produzioni Alberto Valtellina per Teatro tascabile di Bergamo.
Note di regia
A voi poeti l’unire le membra sparse del teatro…
Dal Teatro Tascabile mi propongono di produrre un film sulla figura di Beppe Chierichetti, attore al Tascabile per cinquant’anni. Stupidamente accetto. Beppe era un amico e trovare la giusta misura per raccontarlo è difficile. «Non siamo qui per seppellire Beppe…». Peraltro nel suo paese d’origine non è mai stato chiamato Beppe, come sottolinea suo fratello Massimo: Giuseppe o, se diminutivo, Peppino…
Decidiamo insieme al gruppo e a Mirella Schino, referente e amica del TTB, un percorso cronologico, che prontamente abbandono, per un percorso che chiamo affettivo, ma che forse è solo depistante. È nel frammento, nell’aneddoto irrilevante, che mi pare di trovare il giusto sviluppo della narrazione, o il meno improprio. L’incontro con Sandro Lombardi, attore e drammaturgo – i Magazzini criminali! – fornisce un quadro preciso di quello che fu il teatro degli anni Settanta. Il punto di vista di Sandro Lombardi è chiarito da Roberta Carreri (ex Odin teatret): a Carpignano, nel 1974, Eugenio Barba invitò giovani attori italiani. Alla seduta di training, Sandro Lombardi rifiutò di togliere le calze, partecipò al training, unico con calze ai piedi. Lombardi, vicino alle istanze dei gruppi, ma attento a mantenere un giudizio personale, porta al film un dipinto esatto e lucidissimo del periodo. Il fotografo Maurizio Buscarino mostra le immagini dell’incontro dell’Odin a Vilminore, al quale parteciparono anche moltissimi gruppi italiani. Fu uno dei primi “baratti” dell’Odin. Solo Buscarino ne testimonia attraverso attraverso il suo sguardo. In una stampa, bellissima, nel folto pubblico si riconoscono tra gli altri Beppe, il regista Renzo Vescovi e l’elettricista del gruppo, famoso perché recuperava i chiodi già utilizzati, raddrizzandoli, «da muratore bergamasco», chiosa Buscarino. Ecco l’aneddoto “irrilevante”, che irrilevante non è. È un’altra finestra, uno spiraglio significativo di un modo, di un periodo. Gli anni Settanta passano e il film prosegue mescolando frammenti. È vero: ho già prodotto quattro film in collaborazione con il gruppo del Teatro Tascabile (ci sarebbe anche il “boicottato”, quindi cinque). Il dono di Arjuna e In balìa di voi stessi dopo quindici anni sono ancora una testimonianza significativa di un periodo particolare della vita del gruppo. Mi sono reso conto, al montaggio del film Beppe Chierichetti attore, che ricordavo perfettamente ogni inquadratura dei due film. Ho inserito inevitabilmente qualche highlight da entrambi perché Beppe non si curava della macchina da presa e aveva una presenza così giustamente cinematografica che il film si faceva da sè, mi bastava inquadrare come si deve (comme il faut) e seguire l’azione. Lavorare con il gruppo TTB è una gioia per chi ama la precisione estrema e sa che il risultato finale sarà analizzato in modo chirurgico e acquisito, digerito, solo con il tempo. C’è questo bellissimo momento nel film di Pedro Costa su Danièlle Huillet e Jean-Marie Straub al montaggio, in cui dopo una lunga discussione su un taglio, si rendono conto che le due rispettive proposte differiscono di un solo fotogramma. Ecco, lavorare a un film per TTB è avere grande attenzione al fotogramma, per questo poi ricordo ogni inquadratura, utilizzata o non utilizzata nel film. Il film “boicottato” iniziava con la mia voce fuori campo che, pacatamente, constatava una certa incomprensione reciproca. Forse questa ricerca, a tratti ostinata, a tratti meno, di una reciproca comprensione ha permesso il lungo e articolato percorso in collaborazione. Jusqu’ici tout va bien.
(Alberto Valtellina, maggio 2025)
Poi…
Maurizio Buscarino vede il film e poi mi regala un suo libro su Tadeusz Kantor. Cito dalla prefazione di Maurizio: «Del teatro – ma anche della vita – si sa, non rimane nulla. Sopravvive solo nel congegno del ricordo di chi ne ha avuto esperienza. Ritengo che raccontare il gioco complesso e fragile del teatro sia possibile solo attraverso brandelli di memoria, oppure con astronomiche costruzioni…».